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L'esercizio della professione liberale, tradizionalmente monotematica, attraversa un periodo di profonda criticità recessiva, mentre la prolungata difficoltà economica ha relegato la piccola impresa e gli artigiani a mere comparse produttive.

L’accesso a una mole enorme di informazioni ha trasformato ciascuno in cultore improvvisato di ogni materia, costringendo il professionista, il piccolo imprenditore e l'artigiano all’evoluzione. Divenuto anch’egli multitasking, si confronta quotidianamente con il pressapochismo che pure contribuisce ad espandere: agenti immobiliari divenuti impresa edile e istituti di credito divenuti intermediari immobiliari, architetti che vendono poltrone e commercianti di mobili che fanno progetti di architettura. E clienti che hanno già visto tutto su internet o che presto lo faranno.

La cura non è l’arroccamento o la difesa a oltranza delle tutele normative, peraltro sempre più evanescenti. C’è stato un tempo nel quale i produttori di balestre sono andati falliti. Sic!

L’antidoto che proponiamo è invece interazione e complessità.

 

I fondatori, gli associati, i collaboratori e i partner dello studio hanno  percorsi professionali diversi e contigui: la ricerca dell’integrazione è cioè nel dna di Next Progetti, che dedica una parte consistente del suo lavoro ad includere altre competenze in un comune progetto, cercando di alimentare l’idea che la rete, fra le persone, le imprese, le idee, gli spazi, ecc. sia l’unica possibilità perché possa sopravvivere il lavoro creativo. E la condivisione pretende un contesto fortemente etico, senza il quale non sopravvive.

Ecco la terapia: creatività ed etica, delle quali Next Progetti è orgogliosamente portatrice sana.

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